Maggio 30, 2017

Alopecia Areata: quando l’informazione è errata

Una recente pubblicazione su un farmaco

NON ESISTE ANCORA UNA “PILLOLA” CONTRO L’ALOPECIA AREATA 

La recente pubblicazione di uno studio sul farmaco Ruxolitinib ha prodotto su web e sui giornali messaggi errati e dato false speranze a chi soffre di alopecia areata.L’alopecia areata è una malattia autoimmune che colpisce i follicoli piliferi e causa la perdita di capelli e/o di peli corporei. La malattia si manifesta con la comparsa di chiazze glabre del cuoio capelluto o di altre aree del corpo e, nell’1% circa dei casi, la patologia può estendersi all’intero cuoio capelluto (alopecia totale, AT) o a tutto il corpo (alopecia universale, AU).Un gruppo di ricercatori della Columbia University Medical Center di New York ha recentemente pubblicato uno studio che identifica le cellule immunitarie responsabili della distruzione dei follicoli piliferi e testa un farmaco per la soppressione dell’attività di tali cellule ai fini del ripristino della ricrescita dei capelli.Si tratta del Ruxolinitib, un farmaco immunosoppressore inibitore selettivo delle proteine tirosina chinasi JAK1 e JAK2, sviluppato a seguito della scoperta del ruolo giocato dalle mutazioni di JAK2 nella patogenesi delle sindromi mieloproliferative e approvato nel 2011 dalla Food and Drug Administration per la cura di tali patologie.In questo studio sono stati riportati i risultati ottenuti su modelli murini e su 3 pazienti con alopecia areata, trattati con somministrazione orale e topica del farmaco. Da questo piccolo trial clinico i ricercatori hanno riscontrato una buona ricrescita all’interno delle chiazze glabre entro 5 mesi di trattamento. Questo suggerisce la potenziale utilità di tale principio attivo nel trattamento dell’alopecia areata ma non permette certamente di affermare che sia disponibile una nuova cura.